Cigs e requisito dell’anzianità lavorativa dei 90 giorni
Il Ministero del Lavoro con la circolare n. 14 del 26 luglio scorso, ha precisato la modalità di calcolo del requisito di anzianità lavorativa dei 90 giorni presso l’unità produttiva per la quale viene richiesta la Cigs.
A seguito delle diverse problematiche sorte in sede istruttoria, riguardanti il requisito dell’anzianità lavorativa dei 90 giorni richiesto per accedere al trattamento di integrazione salariale al momento della presentazione delle istanze relative ai programmi di riorganizzazione aziendale, crisi aziendale o contratti di solidarietà difensivi, ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo n. 148/2015, si rappresenta quanto segue.
L’articolo 1, comma 2, del citato decreto legislativo dispone che, per accedere al trattamento di integrazione salariale, i lavoratori devono possedere “presso l’unità produttiva per la quale è richiesto il trattamento, un’anzianità di effettivo lavoro di almeno 90 giorni alla data di presentazione della relativa domanda di concessione “.
In sede di valutazione dei programmi aziendali, si è riscontrato che l’applicazione letterale della norma non tiene conto delle esigenze che può avere un’azienda di trasferire i lavoratori da un sito produttivo ad un altro al fine di fronteggiare inefficienze della struttura gestionale, commerciale o produttiva e garantire la continuazione dell’attività con la salvaguardia almeno parziale dell’occupazione.
In tali circostanze – ai fini della valutazione del requisito di anzianità di effettivo lavoro – si ritiene che nel corso dei programmi contemplati dal citato art. 21 del decreto legislativo n. 148/2015, non abbiano rilevanza gli spostamenti dei lavoratori da un sito ad un altro, entrambi interessati dalla Cigs.
Pertanto il requisito previsto dal predetto articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 148/2015, dovrà essere verificato dall’INPS esclusivamente con riferimento alla data di presentazione dell’istanza di trattamento di integrazione salariale, così come avviene per la verifica del requisito occupazionale previsto dall’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo n. 148/2015.
In ordine a tale interpretazione è stato acquisito il parere favorevole dell’Ufficio Legislativo espresso con nota prot. 4741 del 12.07.2017.
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