Nuovo sussidio economico (SIA) per le famiglie disagiate
Il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza accertata. Il sussidio è subordinato ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole nonché con soggetti privati ed enti no profit.
Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni.
L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia. Il decreto affida ai Comuni la gestione operativa delle domande ed il relativo accoglimento/diniego, mentre l’Istituto è chiamato ad effettuare i controlli delle posizioni dei soggetti richiedenti per verificare il possesso dei requisiti richiesti.
I cittadini interessati saranno infatti tenuti a presentare la domanda direttamente al proprio Comune di appartenenza che, successivamente, provvederà ad inoltrarle all’Inps, ai fini della verifica automatica delle condizioni previste dal decreto (ISEE, presenza di eventuali altre prestazioni di natura assistenziale, situazione lavorativa ecc.) e della conseguente disposizione dei benefici economici, che saranno erogati dal Gestore del servizio attraverso una Carta precaricata.
I principali attori coinvolti nel SIA sono: il Comune, che riceve le domande da parte dei cittadini, effettua le verifiche anagrafiche sui richiedenti, comunica all’Inps le richieste di beneficio, controlla il rispetto dei progetti personalizzati; il “Soggetto attuatore” (l’Istituto), che riceve le domande dai Comuni ed effettua i controlli sulla sussistenza dei requisiti di natura socio-economica richiesti dalla legge; il “Gestore del servizio”, che assicura la distribuzione e la gestione delle carte prepagate, provvedendo all’accredito periodico degli importi dovuti. Al fine di gestire in modo ottimale il canale informativo tra Inps e Comuni – con particolare riguardo alle posizioni dei soggetti che chiederanno un riesame delle domande respinte – è stato previsto un apposito flusso di lavoro che sarà illustrato in dettaglio alle strutture dell’Istituto in un successivo messaggio operativo.
Requisiti (articolo 4, Decreto 26 maggio 2016)
Il richiedente(componente del nucleo familiare), al momento della domanda e per l’intera durata dell’erogazione del beneficio, deve essere in possesso dei seguenti requisiti, il cui accertamento spetterà al Comune interessato:
a) essere cittadino italiano o comunitario ovvero familiare di cittadino italiano o comunitario titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
b) essere residente in Italia da almeno due anni (al momento della presentazione della domanda).
Sempre a carico del Comune è la verifica che nessun componente il nucleo risulti in possesso di:
a) autoveicoli immatricolati la prima volta nei dodici mesi antecedenti la richiesta;
b) autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc (250 cc in caso di motoveicoli) immatricolati la prima volta nei 3 anni precedenti la richiesta.
I nuclei familiari beneficiari, al momento della domanda e per l’intera durata dell’erogazione del beneficio, devono essere in possesso delle seguenti tipologie di requisiti, il cui accertamento spetterà all’Inps:
1. composizione del nucleo familiare – (con almeno uno dei seguenti requisiti):
a. presenza di un componente di età minore di 18 anni;
b. presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore;
c. presenza di una donna in stato di gravidanza accertata;
2. condizione economica:
a. ISEE inferiore o uguale a 3.000 euro;
b. altri eventuali trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria o assistenziale a qualunque titolo concesso dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni non devono essere superiori a 600 euro mensili;
c. nessun componente il nucleo deve risultare titolare di: prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI); assegno di disoccupazione (ASDI); altro ammortizzatore sociale di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria; carta acquisti sperimentale.
Con la circolare n. 133 del 19 luglio 2016 è stato illustrato l’avvio del Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA).
Con il messaggio n. 3275 del 2 agosto 2016 sono stati forniti il modulo di domanda da presentare al Comune di residenza ed il tracciato informatico al quale i Comuni devono attenersi per l’invio dei flussi all’Istituto.
Con il messaggio n. 3322 del 5 agosto 2016 è stato allegato il modulo definitivo e sono state fornite le istruzioni operative per il corretto svolgimento delle attività legate al SIA.
Con il presente messaggio si precisano le modalità d’invio delle domande all’Inps da parte dei Comuni, evidenziando inoltre che, come da Decreto interministeriale 26 maggio 2016, questi ultimi possono operare anche attraverso il sistema SGAte direttamente o per il tramite di enti delegati opportunamente accreditati.
Modalità di trasmissione delle domande all’INPS
Il sistema informatico Inps per il SIA prevede i seguenti canali alternativi per l’invio delle domande da parte dei Comuni:
- invio tramite file in formato xml, secondo la struttura (schema xsd) già pubblicata in allegato al messaggio n. 3275. L’invio va effettuato in modalità https, collegandosi online alla procedura “SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva)” resa disponibile nella sezione “Servizi Online” – “Enti pubblici e previdenziali” del portale dell’Istituto;
- acquisizione manuale online, collegandosi alla procedura “SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva)” resa disponibile nella sezione “Servizi Online” – “Enti pubblici e previdenziali” del portale Inps;
- invio in cooperazione applicativa, dalla porta di dominio o sistema dell’Ente in grado di colloquiare con la porta di dominio Inps secondo le regole del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), vale a dire con un formato basato sulla busta e-Gov e le medesime specifiche relative al formato xml di cui al citato messaggio Inps 3275;
- invio attraverso la piattaforma SGAte. In quest’ultimo caso l’acquisizione delle domande può avvenire da parte degli Enti regolarmente accreditati e delegati dai Comuni su SGAte.
Ai fini dell’invio delle domande secondo le modalità di cui ai primi due punti, l’accesso al servizio SIA sul portale dell’Istituto avviene con PIN Inps (o CNS, Carta Nazionale dei Servizi).
Si ricordano le fasi previste per la richiesta ed il rilascio del PIN:
- il modulo “Richiesta PIN individuale.pdf” (allegato 1) andrà completato in ogni sua parte, firmato da ogni operatore richiedente e, per approvazione, dal Legale Rappresentate dell’Ente o da un suo facente funzioni o dall’Amministratore Utenze, se precedentemente nominato;
- ad ognuno di tali moduli andrà allegata la fotocopia del documento d’identità dei relativi sottoscrittori;
- presentazione all’Agenzia INPS di competenza della richiesta debitamente sottoscritta allegando copia dei documenti di identità;
- il funzionario INPS, dopo aver identificato il latore della richiesta, registrerà le informazioni presenti sui moduli di richiesta ed assegnerà ad ogni nominativo una busta chiusa numerata contenente il PIN;
- il funzionario INPS annoterà il nome dell’operatore sulla relativa busta PIN assegnata e, nel consegnarle al richiedente, farà sottoscrivere “per ricevuta” i relativi moduli di richiesta;
- il latore della richiesta garantirà la consegna della busta chiusa contenente il PIN ad ogni rispettivo richiedente.
Agli operatori che avessero già un PIN dispositivo per altre finalità non ne verrà assegnato uno nuovo, ma verrà esteso il profilo autorizzativo di quello già in possesso con l’aggiunta della specifica autorizzazione.
Al fine di agevolare l’iter autorizzativo degli operatori già in possesso di un PIN dispositivo è possibile recapitare i moduli e i documenti sopra richiesti alla sede INPS di competenza anche via PEC (non con email ordinaria). La sede INPS provvederà ad estendere il profilo autorizzativo degli operatori e a darne conferma all’Ente richiedente. Non è possibile richiedere e attribuire nuovi PIN tramite PEC ma solo estendere il profilo di PIN già in possesso degli interessati.
Il caso di richiesta di autorizzazione al servizio di una CNS ricade nella fattispecie di estensione di un PIN già in possesso dell’operatore.
Il servizio è già abilitabile presso le sedi Inps.
L’accesso tramite il sistema SGAte di ANCI avviene secondo le medesime modalità già previste per le domande di agevolazione per il bonus elettrico e gas.
Il cittadino che ha presentato domanda potrà visualizzare lo stato della lavorazione accedendo con il PIN personale al portale Inps.
Sarà infine reso disponibile a breve, per le strutture INPS, un servizio in ambiente intranet per la visualizzazione degli stati delle domande e degli esiti delle elaborazioni.
I funzionari dell’Istituto dovranno essere autorizzati mediante l’usuale autenticazione IDM e l’accesso alla procedura dovrà essere previamente approvato in IDM Profili intranet processo: Invalidità civile.
Circolare Inps numero 133 del 19-07-2016
Messaggio Inps numero 3275 del 02-08-2016
Messaggio Inps numero 3322 del 05-08-2016
Fonte: www.inps.it
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